Omaggio a Mstislav Rostropovich


Nella suggestiva cornice di Villa Albergati a Zola Predosa (Bologna) per il 60° compleanno del grande violoncellista

Concerto di Rostropovich in trio con Anne-Sophie Mutter (violino) e Bruno Giuranna (viola)
nell'ambito della prestigiosa rassegna «Bologna Festival ‘87» dedicata al violino.

Presenti il Sindaco di Cremona e il violino Stradivari «Cremonese» 1715,
che è stato esposto alla
mostra Aclap «Liuteria classica: un metodo. Stradivari e la Scuola cremonese»
allestita nella Galleria d'Arte Moderna al Palazzo dei Congressi di Bologna



Sul quotidiano «La Provincia» di Cremona del 29 aprile 1987 Elia Santoro pubblica questo articolo dal titolo «La liuteria cremonese protagonista in due splendide serate a Pesaro e Bologna», con l’occhiello «Un particolare importante successo dell’Aclap»:

«Antonio Stradivari ha, in questi giorni, tenuto banco, per dirla in gergo popolare. E non potremmo definire diversamente le manifestazioni alle quali abbiamo preso parte nel giro di 48 ore tra domenica e lunedì, prima a Pesaro e poi a Bologna. Stradivari ha elettrizzato con i suoi violini e con la grande tradizione. Infatti, a Pesaro la Fismed (Federazione italiana strumenti musicali, elettronica e dischi) di Roma, aderente alla Confesercenti, ha premiato con targa e medaglia d’oro l’Associazione cremonese liutai artigiani professionisti (Aclap) per i meriti acquisiti in questi anni per la diffusione e la conoscenza dell’artigianato liutario e della tradizione cremonese nella costruzione degli strumenti ad arco.

A Bologna, invece, la presenza del
grande violoncellista Rostropovich (che possiede uno straordinario strumento di Stradivari e al quale è andata una serata d’onore con un concerto indimenticabile svoltosi nella sontuosa secentesca Villa Albergati a Zola Predosa nel bolognese), della giovanissima violinista Anne-Sophie Mutter, che suona da poco tempo con uno Stradivari 1710, e del violista Bruno Giuranna che suona con uno strumento di scuola veneziana ispirata a Cremona, ha portato nella capitale dell’Emilia-Romagna una ventata di straordinaria allegria e di suggestivo fascino musicale in onore di un artista che ha speso la sua vita per la musica, dedicando al violoncello la parte più preminente dei suoi vasti interessi (è infatti pianista, direttore d’orchestra, compositore, ammiratore dei giovani talenti con i quali spesso usa suonare).

L’altra sera aveva al fianco la Mutter ed è stato, con un programma dedicato ai trii per archi di Beethoven, un avvenimento che non sarà dimenticato dai 600 invitati convenuti nell’affascinante salone della Villa Albergati, che il marchese Girolamo volle grandioso per ospitare la cultura barocca, magistralmente combinata con le architetture del Sochi e del Monti e col ciclo degli affreschi della scuola bolognese del Colonna, del Bigari, del Burrini e del Valiani.

Il 27 aprile Mstislav Rostropovich è stato festeggiato con la musica e con Stradivari e la presenza dell’Aclap (che ha portato la mostra «Liuteria classica: un metodo» visibile al pubblico, sino al 20 maggio, nella Galleria d’arte moderna al palazzo dei congressi), del presidente Bissolotti, del vice presidente Feroldi nonché di tutti gli appartenenti all’associazione cremonese dei liutai professionisti compresa Wanna Zambelli, del sindaco Renzo Zaffanella accompagnato dalla consorte che, con il maestro Andrea Mosconi, ha fatto da scorta al «Cremonese» 1715.

Mentre i tre concertisti eseguivano il programma, l’attenzione degli invitati si era improvvisamente spostata verso il gruppo dei cremonesi che invano ha cercato di rendere «anonima» la presenza di Stradivari al quale, per la verità, era stata riservata una seggiola. Si era diffusa la notizia che un violino Stradivari era stato portato appositamente da Cremona, dalla città nella quale erano nati anche gli strumenti tra le mani di Rostropovich e della Mutter.

Serata, si è detto, irripetibile alla quale non potevano mancare coloro che sono i vessilliferi della grande tradizione liutaria rappresenta dal Comune per le celebrazioni stradivariane del 1987, dal violino ex Joachim 1715 e dall’Aclap che, dal 1973, ha portato per il mondo una mostra raggiungendo a Bologna la ventesima edizione.»


Fra i tanti episodi della serata bolognese, un paio, esilaranti, riguardano la cena di gala nella splendida Villa Albergati a Zola Predosa. La storia racconta di una delle più splendide opere architettoniche del Barocco Europeo, al centro della vita mondana e culturale di Bologna. Villa Albergati ha ospitato re, regine, principi, musicisti, letterati, scienziati ed avventurieri. Tra le sue mura è passato un pezzo di storia. Un luogo intatto, immerso in un parco secolare, a pochi minuti dal centro della città, dove lo sguardo si perde tra la pianura e le dolci colline. Affreschi, arredi originali, mobili e quadri, tutto è ancora come allora ed è ancora oggi cornice per gli eventi più prestigiosi.

Dopo vari assalti al ricco buffet, il fine cena in onore del maestro Rostropovich è dolcissimo: su un enorme tavolo al centro del salone d’onore viene posizionato un violoncello in scala 1:1 interamente di ottimo cioccolato fondente, dal quale i commensali staccano e succhiano i piroli, l’anima, il riccio e pezzi di tavola armonica. Senza dare nell’occhio, Feroldi passa un candido fazzoletto al professor Mosconi perché si pulisca i due vistosi baffi marroni che si è disegnato sul viso succhiando avidamente un pirolo.

La scenetta più divertente avviene però sulla grande balconata esterna della Villa, dove tutti i commensali si sono trasferiti per assistere ai fuochi d’artificio in onore del maestro (una enorme scritta luminosa lampeggia nel cielo con le parole «Grazie, Mischa!», il nomignolo col quale viene chiamato familiarmente Mstislav Leopol’dovič Rostropovič). Tanti gli artisti presenti: fra questi, il violinista Uto Ughi, il violista Bruno Giuranna e l’attraente ventiquattrenne violinista Anne-Sophie Mutter. Ed ecco che Uto Ughi, che non conosce bene il tedesco, si mette a fare il galante con la tedesca Mutter per il tramite di Giuranna, che funge da interprete. La Mutter risponde in tedesco e Giuranna traduce in italiano. Feroldi sorride di nascosto, ma Ughi se ne accorge e con un gesto della mano fa capire che ne vale la pena. Il bello è che ride anche la Mutter, non si sa se per i complimenti di Ughi o per il suo insolito modo di corteggiare una donna.

Allestita nella «Galleria d'Arte Moderna» al Palazzo dei Congressi di Bologna nel quartiere della Fiera, dalla mattina dello stesso 27 aprile la mostra Aclap apre i battenti al pubblico, che affolla da subito le sale per visitare le varie sezioni: «Dall’albero al violino», «La bottega del liutaio», la sequenza fotografica sul «Restauro dello strumento» e «Un capolavoro della liuteria classica cremonese» rappresentato dal violino di Antonio Stradivari «Cremonese» 1715 di proprietà del Comune di Cremona ed esposto in una teca blindata.

Nella foto: © Palazzo Albergati a Zola Predosa - Bologna Welcome