Wanna Zambelli nella sua bottega

Cremona, gennaio 1983
Photo: David Lees, «Zambelli's Studio», gettyimages

L'attività didattica


Wanna Zambelli
(in prima fila, in maglietta scura) con i suoi allievi nell'ultimo giorno, dopo 44 anni di insegnamento, 
alla
Scuola Internazionale di Liuteria «Antonio Stradivari».
Cremona, 28 giugno 2018


Wanna Zambelli e il liutaio Gao Tong Tong


Wanna Zambelli con l'allievo cinese Gao Tong Tong, 
attuale direttore della Scuola di Liuteria nel Conservatorio di Pechino,

in posa con il suo quartetto classico prima della verniciatura.
Cremona, aprile 1995

Wanna Zambelli (al centro, in primo piano) con alcuni dei suoi allievi alla Scuola Internazionale di Liuteria. Cremona, maggio 1995

La prima liutaia italiana
di Cremona

Wanna Zambelli e la storia di un mestiere 
antico la cui tradizione viene tramandata 
da oltre quattro secoli

di Barbara Manzini

«Il Globo», Quotidiano Nazionale
Sidney / Melbourne (Australia)
23 giugno 2022 - It / En

«Rencontre avec Wanna Zambelli, première femme italienne diplȏmée en lutherie»

di Hélène Desbos

Deuxième Page, Francia
1 juin 2019

wanna zambelli
gli ultimi maestri di bottega

"Ascolto l'anima del legno"


Come nasce un violino
I segreti della Zambelli

"Io non punto sui grandi, preferisco lavorare 
su chi diventerà grande"


di Isabella Mazzitelli

La Repubblica / Milano
21 giugno 1992

Nelle foto  (dall'alto):

► Allieva cremonese del grande liutaio, restauratore ed esperto Simone Fernando Sacconi e del maestro liutaio Francesco Bissolotti, la Zambelli è da anni una professionista affermata. Suoi strumenti vengono suonati da famosi concertisti e in grandi orchestre.
Nella foto: Manchette del progetto «Una vita per Stradivari» nel 50° anniversario della morte del maestro Sacconi (1973-2023).

► Wanna Zambelli nella sua bottega
Photo © 1983 Cesare Gerolimetto

► La maestra Zambelli con un'allieva alla Scuola di Liuteria «Antonio Stradivari» di Cremona

Così racconta Annamaria Menta della sua esperienza di allieva di Wanna Zambelli:
"Chiaramente la parte pratica è fondamentale, cioè non si può soltanto spiegare a voce senza far vedere poi praticamente come deve essere fatto il lavoro. Un conto è sentire la spiegazione a voce, diverso è poi vedere il procedimento della costruzione degli strumenti... Wanna è sempre stata più sul pezzo, cioè lei ti spiega ma intanto ti fa anche vedere in modo molto pratico. E quindi la cosa molto importante è vedere il maestro che lavora... Intanto che il maestro lavora si guarda anche proprio la gestualità, perché è comunque una cosa che viene col tempo..." (da «Le parole dei liutai» di Fulvia Caruso, Cremonabooks 2022).

The Strad / Focus

Female luthiers: 
And justice for all?


by Femke Colborne

The Strad, London
First edition November 2018
Second edition March 2022

In the photos, from above:
► Wanna Zambelli (front row, in dark shirt) in June 2018 with the students of her last year of teaching at the Cremona Violin Making School. The gender balance is more equal than when she started 44 years ago.
Wanna Zambelli in 1983; in 1972 she became the first woman to qualify as a luthier in Italy.

Wanna Zambelli 
e i suoi primi anni di insegnamento alla Scuola Internazionale di Liuteria
di Cremona


Nella foto:
La maestra liutaia Wanna Zambelli (al centro) e due allievi del quarto anno (1977): l'italiano Ernesto Vaia (a sinistra) e la francese Marie Christine Madinier (a destra)

La mostra internazionale

Wanna Zambelli 
e la mostra «Liuteria classica: un metodo»


Fra i numerosi e più importanti progetti realizzati dall'Associazione Cremonese Liutai Artigiani Professionisti (Aclap), ai quali Wanna Zambelli ha fattivamente collaborato, è da annoverare senz'altro la fortunata mostra in quattro sezioni 
«Liuteria classica: un metodo. Stradivari e la Scuola cremonese», presentata con grande successo in oltre 30 città italiane e capitali straniere.

Nelle foto, dall'alto: 
► «Dall'albero al violino»
«La bottega del liutaio»
Paris, Mairie du V Arrondissement, Salle des Fêtes,
Place du Panthéon
28 settembre-20 ottobre 1981

Dalla liuteria alla musica

Wanna Zambelli
e il violoncellista Rocco Filippini



"Quasi certamente il mio miglior violoncello l’ho fatto nel 1984 per il maestro Filippini; aveva visto un mio strumento, gli era piaciuto, allora è venuto, abbiamo scelto il legno insieme e lui ha seguito tutte le fasi di lavoro. C’è voluto parecchio tempo per costruirlo, però è venuto bene e lui è rimasto molto soddisfatto. Certo, lui ha uno Stradivari (il Gore Booth del 1710)..."  

(Wanna Zambelli, da L'albero dei violini nel volume «Donne che lavorano con il cuore» di Laura Pazzaglia, Reggio Emilia, Aliberti 2004). 

Nelle foto, dall'alto:
► Il maestro Rocco Filippini
Foto © Cosimo Filippini
► Violoncello 1984 (particolare), costruito da Wanna Zambelli per il famoso concertista svizzero Rocco Filippini
Foto © Mino Boiocchi

La liuteria classica cremonese bene immateriale UNESCO
Il sapere e saper fare raccontato dai liutai

Le parole dei liutai


Il sapere e il saper fare
cremonese raccontato
dai liutai

Essere a Cremona
Il contributo della maestra liutaia

Wanna Zambelli (video-intervista)

di Fulvia Caruso

Il volume è edito da:
Cremonabooks, dicembre 2022

Una entusiasmante avventura

Cremona
e la sua liuteria classica


A Vienna l'ultima tappa di una esaltante esperienza internazionale per presentare la tradizione musicale della città di Stradivari

di Franco Feroldi

«Artigianato e Piccola Impresa»
Periodico bimestrale del Comitato Regionale Lombardo della Confederazione Nazionale dell'Artigianato (CNA). Milano, dicembre 1989


Nella foto: 
La liutaia Wanna Zambelli e il maestro liutaio Francesco Bissolotti a Cremona, 1980


Omaggio a Stradivari

Un violino
per un concerto


Premio Speciale
Giovani Professionisti


Concorso promosso dalla
Confederazione Nazionale dell'Artigianato


Cremona
Febbraio-settembre 1988

Gli inizi


Wanna Zambelli (seconda da sinistra nella foto in alto) durante una esercitazione pratica alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nella originaria sede del Palazzo dell'Arte (anno scolastico 1968/1969). Il palazzo oggi ospita il prestigioso Museo del Violino con l'Auditorium «Giovanni Arvedi».

Alla Scuola di Liuteria Wanna ha incontrato per la prima volta il grande liutaio, restauratore, studioso ed esperto italo-americano Simone Fernando Sacconi del quale Cremona, nel 2023, ha celebrato il 50° anniversario della scomparsa.

Nel libro «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi», presentato alla Library of Congress di Washington DC il 17 dicembre 1985, Wanna ricorda:

"Ho visto per la prima volta Simone Fernando Sacconi nel 1968, alla Scuola di Liuteria di Cremona, dove allora frequentavo il primo anno di corso. Me lo ricordo attorniato dai pochi allievi della Scuola (eravamo una decina in tutto) incuriositi e attentissimi alle sue spiegazioni. Già molto prima del suo arrivo, si era creato un clima di grande attesa, come se la sua visita fosse un evento eccezionale. E mi chiedevo chi fosse mai questo grande esperto, che veniva dall’America con la fama di aver riparato tantissimi strumenti antichi. Avrei voluto parlargli, ma essendo solo agli inizi, del tutto inesperta e timorosa, non ne ho avuto il coraggio. Con lui ho parlato invece in occasione di una sua successiva visita alla Scuola, nel 1971; ricordo che passando fra i banchi da lavoro si fermò anche al mio, guardò con interesse il violoncello che stavo costruendo e mi diede preziosi suggerimenti.
Dopo di allora l’ho incontrato nella bottega del maestro liutaio Francesco Bissolotti, dove, terminata la Scuola, ho perfezionato la mia preparazione negli anni dal 1972 al 1975. Ed è stato appunto tra l’estate e l’autunno del 1972 che ho avuto la possibilità di conoscere Sacconi, di apprendere da lui soprattutto quel grande amore per la liuteria che ancor oggi è per me una ragione di vita. Me lo ricordo al banco da lavoro intento, con Bissolotti, alla costruzione di un violino ispirato al modello dello Stradivari «Cremonese» 1715, costantemente attorniato da persone che lo assillavano con domande e con richieste di chiarimenti e pareri. Stava preparando in quei mesi il suo libro «I ‘segreti’ di Stradivari» e chi lo aiutava nella stesura veniva quasi ogni giorno da lui. Era così indaffarato che dopo qualche tempo, per poter lavorare con più calma e maggiore concentrazione, al pomeriggio cominciò a venire in laboratorio prima dell’orario previsto, quando ancora non c’era nessuno, tranne me che, arrivando ogni mattina da fuori Cremona, passavo l’intervallo appunto nel laboratorio, con qualche panino. È stato in quei momenti soprat­tutto che ho avuto modo di imparare da lui. Gli parlavo con natura­lezza, sicura che avrebbe capito al volo il significato delle mie domande, anche le più rozze e imprecise, sicura che avrebbe soddi­sfatto le mie curiosità, anche le più sciocche. La sua affabilità, la sua grande disponibilità (e di tempo ne aveva pochissimo!) mi facevano superare la naturale ritrosia, il carattere chiuso e scontroso che, a detta di tanti, faceva allora di me un soggetto difficile da trattare. Con Sacconi riuscivo a comunicare con immediatezza, senza timori; parlava con me, che in fondo ero l’ultima arrivata, come se parlasse con un suo collega o con un famoso violinista; mi spiegava le cose con semplicità, con una chiarezza che me le rendeva quasi ovvie. Ho capito più tardi che, oltre che un grande liutaio, era innanzitutto un grande uomo." (...)

Nelle foto in bianco e nero:
► Wanna Zambelli alla Scuola di Liuteria

Nelle foto a colori (dall'alto):
► Cremona, Museo del Violino, Palazzo dell'Arte
► Cremona, Museo del Violino: il celebre violino di Antonio Stradivari «Cremonese» 1715
► Cremona, Auditorium «Giovanni Arvedi»
► Cremona, Auditorium «Giovanni Arvedi» (particolare)

L'altana della bottega del maestro liutaio Francesco Bissolotti a Cremona, nella quale Wanna Zambelli ha perfezionato la propria preparazione post-diploma. © Foto Ezio Quiresi

Wanna Zambelli
riceve il Premio «Simone Fernando Sacconi»


La liutaia Wanna Zambelli riceve dal Sindaco di Cremona Emilio Zanoni la medaglia d’oro con targa del Premio «Simone Fernando Sacconi» alla V Biennale Nazionale degli Strumenti ad Arco

Cremona, 21 settembre 1973

Foto © Archivio Zambelli, Cremona

Interviste e testimonianze

Interviews and testimonies

Donne che lavorano con il cuore
L'albero dei violini

di Laura Pazzaglia
Wanna Zambelli
Una vita fra i violini

A life among the violins
In ricordo del grande liutaio e restauratore simone fernando sacconi
In memory of the great violinmaker and restorer Simone Fernando Sacconi

Viola Wanna Zambelli 1980

Da quarantatré anni lo strumento è in tournée in Europa imbracciato da una famosa violista tedesca
wanna zambelli - donne che lavorano con il cuore
di laura pazzaglia
L'intervista

Donne che lavorano
con il cuore
L'albero dei violini

Incontro con Wanna Zambelli, maestra liutaia  e insegnante di liuteria a Cremona


di Laura Pazzaglia

Nella foto:
La copertina del libro.

wanna zambelli

UNA VITA FRA I VIOLINI / a LIFE AMONG THE VIOLINS
BIOGRAFIA

Wanna Zambelli
Una vita fra i violini


 
Italian / English

Nella foto:  
Catalogo della mostra «La Gentil Impresa»
promossa dalla CNA della Lombardia. 
Cremona, Palazzo Cittanova, novembre1989

Wanna Zambelli

Al lavoro nella sua bottega. Cremona, 1989

violino wanna zambelli

cremona 1981

BBC National Orchestra and Chorus of Wales

Beverley Wescott, violin


Beverley Wescott
(nella foto): «Il mio violino, che ha 41 anni, è stato realizzato per me da Wanna Zambelli, maestra alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e prima liutaia italiana»

Liuteria cremonese
Maestri: Wanna Zambelli


Audiovisivo
Cremona, febbraio 2022


Progettazione, coordinamento scientifico e regia: 
Fulvia Caruso
Progettazione audiovisiva: Lorenzo Pizzi - Terra d'ombra
Collaboratori alle riprese: Alessandro Paolicelli e Giorgia Tamboloni

Realizzato nell'ambito del progetto R.E.I.L. - Registro delle Eredità Immateriali della Lombardia / INTANGIBLE SEARCH

Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Regione Lombardia
Comune di Cremona
Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona
dell'Università di Pavia

Simone Fernando Sacconi


L'uomo e il maestro 
Nelle testimonianze dei più grandi liutai, esperti e musicisti 
che lo 
hanno conosciuto

Dal libro «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Italian / English

ACLAP: Cremona 1985

Nella foto: 
Il maestro Sacconi al banco da lavoro nel suo laboratorio privato a Point Lookout, Long Island, New York, 1948
Immagine tratta dal libro


In ricordo di Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della morte



Lo scorso giugno abbiamo celebrato nel Museo del Violino a Cremona il 50° anniversario della morte del grande liutaio, restauratore, ricercatore ed esperto Simone Fernando Sacconi (Point Lookout, Long Island, NY, 26 giugno 1973), uno dei massimi esponenti della liuteria del Novecento.


Fra altre iniziative per onorare la memoria del Maestro (Simone Fernando Sacconi), è parso appropriato riproporre in un sito web a lui dedicato (www.simonefernandosacconi.it) alcuni brani tratti dal libro in italiano-inglese «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», dato alle stampe dall'Aclap di Cremona nel 1985 e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington D.C.

In questa corposa pubblicazione internazionale, ideata e promossa dai maestri liutai Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli di Cremona, si sono raccolte le testimonianze di tanti che nel mondo – grandi liutai, restauratori di strumenti antichi, esperti, famosi musicisti, collezionisti e studiosi – hanno conosciuto o lavorato con Sacconi.

L'importanza e il valore storico dei singoli contributi hanno indotto a rispettare con assoluto rigore l'integrità dei testi originali, nella loro varietà di stili, intonazioni e forme di espressione. Si sono così salvaguardate la spontaneità e la ricchezza del sentire di ognuno; qualità che hanno fatto di quest'opera un omaggio prezioso dei grandi di ieri e di oggi al grande Maestro e alla sua arte.

********

Sono stati lo straordinario affetto per gli strumenti e la comprensione per gli artisti con cui era amico che hanno fatto di Fernando Sacconi un individuo unico e che l’hanno fatto considerare dai professionisti di tutto il mondo l’uomo numero uno a cui rivolgersi per un giudizio finale.
Creò il metro col quale tutti gli altri furono misurati, e ci sono moltissimi liutai e violinisti che debbono le loro carriere e le loro conoscenze alla sua generosità. E così la sua memoria continua a vivere dentro tutti noi.
[Isaac Stern, New York, 19 febbraio 1984]


Non v'è alcun dubbio che Simone Fernando Sacconi fu un grandissimo liutaio e qualsiasi restauro fatto da lui fu, in sé, un capolavoro.
La sua sensibilità e la sua ammirazione per i magnifici strumenti che passavano per le sue mani erano segnate da un rispetto profondo. Come studiava e misurava i grandi Stradivari, Amati e Guarneri! Divenne una «storia d'amore».
(...) I musicisti di oggi hanno nei confronti di Simone Fernando Sacconi un enorme debito di gratitudine.

[Leonard Rose, New York, 19 gennaio 1984]


La mente indagatrice di (...) Sacconi ha esplorato tutto ciò che aveva a che fare con violini e archi, ed egli è diventato celebre sia come costruttore di nuovi strumenti, sia come esperto, restauratore e maestro nella messa a punto degli esemplari antichi più pregiati.
Molti dei suoi più intimi amici e dei suoi clienti più stimati sono ormai anch’essi scomparsi, ma dai racconti dei musicisti che hanno con cortesia contribuito a questo libro emerge la figura di un liutaio loro dedito e del tutto qualificato a servire i loro bisogni.
Dalle testimonianze dei liutai il lettore non soltanto comprenderà l’eccezionale stima che si aveva per il Maestro Sacconi, ma intuirà anche qualcosa della sua grandezza come insegnante e della sua amabile generosità nel trasmettere il sapere che aveva con tanta fatica accumulato.

[Charles Beare, Londra, 4 luglio 1985]

Conobbi Sacconi per la prima volta nel 1937 a Cremona, e più tardi lo stesso anno a New York, dove dirigeva la bottega di Emil Herrmann. In quell'occasione gli mostrai un violino ancora senza vernice per averne un suo giudizio e dei consigli. Da allora gli feci regolari visite finché divenni dipendente di Emil Herrmann.
Da quel momento in poi, lavorando a tempo pieno con Sacconi, ebbi l'eccezionale opportunità di rimanere sotto la sua guida fino al 1947, quando mi trasferii a Los Angeles e mi misi in proprio. Non mi soffermerò su degli aneddoti, ma citerò quelli che ritengo siano i più importanti e mirabili contributi che quest'uomo rinascimentale ha dato alla nostra arte e alla nostra professione.

Innanzitutto, aveva una destrezza stupefacente in tutte le fasi dell'intaglio del legno, tanto da collocarlo fra i migliori mai esistiti. Inoltre, sapeva disegnare e ritoccare come un pittore e, soprattutto, conosceva a fondo i grandi liutai classici italiani dei secoli XVI, XVII e XVIII e aveva gradualmente acquisito – attraverso la sua quasi fanatica dedizione e operosità – un vasto sapere generale e un gusto raffinato.
T
utti questi doni sviluppati in modo meraviglioso si accompagnarono a una fantasia artistica che gli permise di inventare nuove e sofisticate tecniche di riparazione, che insegnò a quegli allievi che realmente lavorarono con lui. Fu un vero pioniere in questo campo e il risultato della sua attività didattica fu un innalzamento del livello della liuteria e del restauro negli Stati Uniti, al punto che quel livello è ancor oggi insuperato.
I suoi colleghi hanno continuato la sua opera sia qui che in Europa. Per quanto riguarda la ricerca, nessuno prima di Sacconi ha eguagliato lo zelo con cui lui studiò il lavoro dei liutai classici italiani. Lo studio veramente minuzioso di circa i due terzi dell'opera di Stradivari gli permise di pubblicare il suo così prezioso libro: «I 'Segreti' di Stradivari». Nacque in lui anche un grande interesse per lo studio dei materiali usati dai liutai classici, e le sue scoperte riguardanti i materiali per la filettatura usati dai diversi liutai e nelle diverse scuole furono fedelmente catalogate e ampliate da Dario D'Attili, che di Sacconi fu senza dubbio l'allievo più devoto, l'assistente e il collaboratore di più lunga durata (35 anni).
Mi è stato chiesto in che modo Sacconi abbia influenzato il mio lavoro. La risposta è: "In tutti i modi." Mi ha aiutato a capire e ad apprezzare la grande tradizione classica italiana. 
[Hans Weisshaar, Los Angeles, 21 marzo 1984]

Sacconi era l’oracolo per noi violinisti. Quando ci si incontrava tra colleghi e ci si chiedeva questo violino cos’è, cosa non è, la prima domanda era: “Sacconi l’ha visto? Cosa dice Sacconi?” Lui era l’ultima parola, era il vangelo, e non solo per noi, ma anche per tutti i suoi colleghi, e questo è anche più importante, perché di colleghi straordinari ce ne sono, però per tutti loro – soprattutto quando si parlava di Stradivari – era Sacconi che aveva l’ultima parola; c’era quindi questa enorme considerazione, veramente enorme; sia tra i miei che fra i suoi colleghi era un po’ una specie di mito, Sacconi era un mito.
E voglio ricordarlo così, come un grande faro, quasi un riferimento obbligato per musicisti e liutai.
Un grandissimo esperto ed un grande uomo, di una straordinaria umanità.
[Salvatore Accardo, Cremona, 7 ottobre 1983]

Simone Fernando Sacconi era un artigiano che attraverso un incessante lavoro
ha portato la sua arte tanto vicino alla perfezione quanto solo la passione per il mestiere permette. Fedele, modesto nonostante la sua grande reputazione e la sua sapienza, e con la sua sensibilità latina, si può dire di lui con W. Shakespeare: «Gli elementi erano così amalgamati in lui che la Natura potrebbe alzarsi e dire al mondo intero: "Questo era un uomo!"»
[Pierre Vidoudez, Ginevra, 1° luglio 1983]

Il contributo fondamentale di Fernando Sacconi nel campo della musica e della liuteria è quello di essere stato una specie di ponte fra Cremona e tutti i liutai moderni, perché lui non diceva che si devono copiare i cremonesi – questo non è possibile – ma che si deve approfittare della bellissima esperienza del passato, che si devono ricercare le possibilità del futuro e che, nel presente, si devono miscelare le due possibilità, i due elementi.
Per Sacconi la liuteria era semplicemente una forma di vita. [Henryk Szeryng, Principato di Monaco, 24 giugno 1985]

Farei torto a Sacconi se non riferissi della grande stima e dell'altissima considerazione che si avevano di lui nell'ambiente musicale. Era conosciuto da tutti, da Menuhin a Stern, a Francescatti, Brengola, Gulli, Accardo, Zukerman, Perlman, ecc. e da tutti era ritenuto il grande luminare, il grande professionista sia nel restauro che nella montatura degli strumenti antichi.
Proverbiale era la sua capacità di riparare, riportandoli a nuova vita, grandi capolavori del passato, con una abilità manuale straordinaria che era frutto sia della sua enorme esperienza che della sua eccezionale sensibilità e del suo grande amore per la creatività del proprio lavoro.
E riproporre oggi la figura di Sacconi credo equivalga innanzitutto a riproporre, nel contesto della nostra moderna società industriale, il valore centrale della creatività del lavoro, valore che ritengo debba accomunare tanto l'opera del liutaio quanto l'arte del violinista.
[Uto Ughi, Venezia, 17 febbraio 1985]

Ho conosciuto Simone Fernando Sacconi una ventina di anni fa, in occasione del mio primo giro di concerti in America, quando il Maestro era ancora da Wurlitzer alla 42a Strada. Sono stato subito affascinato dalla straordinaria personalità umana e professionale di Simone Sacconi, dalla conoscenza incredibile della liuteria antica e dalla bravura eccelsa nella creazione e nel restauro. [Franco Gulli, Bloomington, Indiana, 5 luglio 1983]

Ho una fotografia di Sacconi nella mia bottega, appesa dietro di me mentre lavoro. Lo chiamo il mio angelo protettore; lo so che sembra sciocco, ma io ho come delle conversazioni con lui, specialmente quando sono in difficoltà e gli dico qual è il mio problema.
In qualche modo sento che, con lui là, posso risolvere meglio il problema: è come avere una spalla su cui appoggiarsi. Se qualcosa va storto, mi giro e do la colpa a lui, poi penso a cosa lui avrebbe fatto in una situazione simile.
Cerco ancora di seguire i suoi ideali, di essere mentalmente elastico e di curare ogni dettaglio dei restauri che sto facendo nel modo che lui avrebbe adottato. Avevamo e abbiamo ancora una specie di relazione spirituale.
[Carlos Arcieri, New York, 28 febbraio 1984]

Sono sicuro che, se esiste un paradiso dei liutai, [Sacconi] siede ora alla destra di Antonio Stradivari e starà chiedendo a Giuseppe Guarneri del Gesù: "Perché eri un artigiano così poco accurato?"
[Anthony Wrona, Buffalo, 1° maggio 1984]


Simone Fernando Sacconi

Targa celebrativa all'ingresso della Sala 7 del Museo del Violino di Cremona
intitolata al Maestro con cerimonia ufficiale dell'8 ottobre 2023


Nell'ambito del progetto
UNA VITA PER STRADIVARI

il Museo del Violino ricorda Simone Fernando Sacconi


Museo del Violino

Sala «Simone Fernando Sacconi»
(particolare)


Intitolata al Maestro con cerimonia ufficiale dell'8 ottobre 2023

Il Museo del Violino dedica una sala Simone Fernando Sacconi nel 50° anniversario della scomparsa
(1973-2023)


Cremona, 8 ottobre 2023

ARCHI Magazine
Novembre-dicembre 2023

Simone Fernando Sacconi,
il gigante della liuteria



di Gregorio Moppi


ARCHI Magazine
Luglio-Agosto 2023

Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della scomparsa 

Violino Simone Fernando Sacconi
New York, 1941


di Fausto Cacciatori

Articolo tratto da
ARCHI magazine, luglio-agosto 2023

Nella foto in alto:
► Simone Fernando Sacconi, violino 1941 (testa)

Nella foto al centro, da sinistra:
► Il liutaio Francesco Bissolotti, Simone Fernando Sacconi e il liutaio Giorgio Cè. Cremona, maggio 1968
Foto: © Archivio Marco Vinicio Bissolotti

Nella foto in basso:
► Cremona, Museo del Violino
Una vita per Stradivari: mostra di strumenti del Maestro Simone Fernando Sacconi (24 giugno-1° ottobre 2023)
Il giorno dell'inaugurazione ufficiale, da sinistra nella foto:
Virginia Villa, Direttore Generale Museo del Violino; Fausto Cacciatori, Curatore delle raccolte del Museo; Bruce Carlson, rinomato restauratore cremonese; Wanna Zambelli, liutaia e allieva cremonese del Maestro Sacconi; Peter Beare, liutaio e restauratore (figlio dell'esperto inglese Charles Beare, allievo di Sacconi)

Sacconi,
il valore del lavoro


L'eredità del maestro italo-americano raccolta dagli artigiani di oggi: «Ha fatto rinascere l'artigianato artistico»


di Nicola Arrigoni

«La Provincia, quotidiano di Cremona»
Martedì 27 giugno 2023

Un nuovo libro
sul Maestro Simone Fernando Sacconi


In occasione del 50° Anniversario della scomparsa del Maestro Sacconi, è stato pubblicato a fine giugno 2023 un nuovo corposo libro di testimonianze, documenti e fotografie intitolato «Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento»

a cura dei liutai Wanna Zambelli e Marco Vinicio Bissolotti di Cremona

Leggi:  Simone Fernando Sacconi

Presentazione

Il nuovo libro è stato presentato ufficialmente domenica 25 giugno 2023, alle ore 10, nell'Auditorium «Giovanni Arvedi» del Museo del Violino di Cremona. Ha introdotto il maestro liutaio Fausto Cacciatori, curatore delle raccolte del Museo.

Alle ore 12, nell'Auditorium «Giovanni Arvedi» dello stesso Museo, ha fatto seguito un affollato recital solistico del violinista Gian Andrea Guerra con il violino Sacconi 1941.

Nella foto: Violino intarsiato di Simone Fernando Sacconi, 1941. © Archivio Bissolotti

Visita anche il sito web ufficiale del Maestro Sacconi:

Simone Fernando Sacconi
e Wanna Zambelli

Maestro e "allieva" nella città 
di Stradivari


Testimonianza di Wanna Zambelli sul grande liutaio, restauratore ed esperto italo-americano Simone
Fernando Sacconi


Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», dato alle stampe nel 1985 dall'Aclap di Cremona e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, DC

Italian / English

Nelle foto: 
Viola tenore di Simone Fernando Sacconi, New York 1934
© Foto Claudio Rampini 2022 

In memoria di
Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della scomparsa 

Gli strumenti del grande liutaio, restauratore ed esperto, fra i massimi del Novecento, nato a Roma il 30 maggio 1895 e morto a Point Lookout, Long Island, NY, il 26 giugno 1973

Nella foto:
Simone Fernando Sacconi, violoncello, Roma 1928 (scroll)


Link


La prima liutaia italiana di Cremona
di Barbara Manzini
«Il Globo», Quotidiano Nazionale - Sydney / Melbourne (Australia)
Link: Il Globo It /  Il Globo En

«Rencontre avec Wanna Zambelli, première femme italienne diplȏmée en lutherie»
di Hélène Desbos
Deuxième Page, Francia
www.deuxiemepage.fr/2019/06/01/
interview-wanna-zambelli-premiere-luthiere-italie/


Simone Fernando Sacconi nel 50° Anniversario della morte
www.simonefernandosacconi.it
www.violiniacremona.com
www.simonefernandosacconi.org
Simone Sacconi (pointhistorical.org)

The Strad
«Cremona Museo del violino dedicates room to Simone Fernando Sacconi»
(spazioweb.it)

La Repubblica
Professione liutaio
di Angelo Foletto

La Repubblica / Cronaca Milano
I  segreti della Zambelli - "Ascolto l'anima del legno"
di Isabella Mazzitelli

Istituto di Istruzione Superiore «Antonio Stradivari», Cremona
www.scuoladiliuteria.it/staff/vanna-zambelli

Library of Congress, Washington, D.C.
Catalogo LC (loc.gov)

Corriere della Sera
«Italians»
di Beppe Severgnini
50° Anniversario della morte del liutaio italo-americano Sacconi

Il Giornale.it
Scenari dell'arte 
Il blog di Carlo Franza (ilgiornale.it)

Simone Fernando Sacconi tra i massimi della liuteria del Novecento

Sacconi Quartet
Royal College of Music Chamber Orchestra

ARCHI Magazine
«Il Museo del Violino dedica una sala a Simone Fernando Sacconi»
Archi magazine - news (archi-magazine.it)

CremonaSera
Il prossimo anno sarà il 50° della morte di Simone Sacconi, fece grande nel mondo la liuteria cremonese.
Un sito per ricordarlo


«Cremona. Tre donne vincono il Premio Anlai 2015»
Welfarenetwork
www.welfarenetwork.it/cremona-tre-donne-vincono-il-premio-anlai-2015-20150501/

Cremona
Fondazione Stradivari - Museo del Violino

Cremona
Stauffer Center for Strings


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