Wanna Zambelli Una vita fra i violini


Wanna Zambelli

Una vita fra i violini


Wanna Zambelli ha insegnato Liuteria dal novembre 1974 al giugno 2018 alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, ora Istituto di Istruzione Superiore «Antonio Stradivari».

La sua è una professione affermata e apprezzata anche oltre i confini nazionali. Dopo aver conseguito il diploma nel 1972 presso la Scuola di Liuteria (prima donna a diplomarsi liutaia in Italia, e terza nel mondo), ha lavorato per lungo tempo nella bottega del maestro Francesco Bissolotti di Cremona, dove ha avuto la possibilità di conoscere e di perfezionare la propria preparazione per oltre cinque mesi, nel 1972, con uno dei più grandi liutai e restauratori del Novecento, da anni purtroppo scomparso: l'italo-americano Simone Fernando Sacconi. Gli insegnamenti e i consigli di questo artigiano-artista le hanno permesso di entrare appieno nei segreti del metodo costruttivo artigianale e di farne proprio il linguaggio espressivo.

Un apprendistato duro, certamente, ma dai risvolti affascinanti, che l’ha portata a innamorarsi della liuteria e a esprimersi ad altissimo livello nel suo lavoro. Con il metodo classico cremonese (la «forma interna») ha costruito violini, viole, violoncelli ispirandosi ai modelli dei grandi maestri: Stradivari, Guarneri del Gesù, Gasparo da Salò, Carlo Testore e Camillo Camilli.

Tra i «gioielli» della sua produzione un violoncello costruito appositamente per il celebre concertista Rocco Filippini. Nel 1980 ha collaborato con il maestro Bissolotti e altri liutai dell’ACLAP (Associazione Cremonese Liutai Artigiani Professionisti) all'ideazione e realizzazione della mostra itinerante «Liuteria classica: un metodo. Stradivari e la Scuola cremonese» sul processo di costruzione del violino secondo il metodo classico cremonese, mostra che è stata presentata con grande successo in 30 città in Italia, in Europa e nel mondo, a partire dal Teatro alla Scala di Milano.

Tra i riconoscimenti è da ricordare, nel 1973 alla V Biennale Nazionale degli Strumenti ad Arco di Cremona, la medaglia d’oro con targa del Premio «Simone Fernando Sacconi» quale migliore liutaio di età inferiore ai 30 anni, conferitale dall'allora Sindaco di Cremona Emilio Zanoni.

Qualche anno dopo ha ricevuto il Premio Nazionale dell’Artigianato nell’ambito di un concorso istituito dall’Unione Nazionale dei Soroptimist Club d’Italia e il Premio la «Gentil Impresa» conferitole dalla CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) della Lombardia. Essendo insegnante alla Scuola, dopo il 1973 ha preferito non partecipare più ad alcun concorso di liuteria, ritenendo prevalente l’attività di insegnamento.

La sua è una produzione di strumenti molto limitata, ma assolutamente esclusiva per la ricerca costante della perfezione. Esiste la formula in grado di spiegare e riprodurre un modo di essere donna e artigiana che colloca Wanna Zambelli ai vertici della liuteria mondiale? Se esiste, lo descrive lei stessa: figlia di artigiani è stata cresciuta avendo come esempio la creatività, la professionalità e la responsabilità del lavoro autonomo. Arrivata alla liuteria quasi per caso, non certo per scelta predeterminata, ha trasmesso ai suoi strumenti e ai suoi numerosi allievi la sua esperienza, il suo amore per l’artigianato e la sua personalità. E questo le ha consentito di diventare – e di rimanere per anni – una delle rare donne tra i quotati maestri della sua arte.

Basato sul Catalogo della mostra fotografica «La Gentil Impresa» promossa dalla CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) della Lombardia, in occasione del conferimento dell'omonimo Premio. Cremona, Palazzo Cittanova, novembre 1989.

Wanna Zambelli riceve dal Sindaco di Cremona Emilio Zanoni
 la medaglia d'oro con targa del Premio «Simone Fernando Sacconi»
alla V Biennale Nazionale degli Strumenti ad Arco

Cremona, Palazzo dell'Arte
21 settembre 1973


Wanna Zambelli

A life among the violins


Wanna Zambelli taught Violinmaking for 44 years at the International School of Cremona, now the «Antonio Stradivari» Institute of Higher Education.

Her profession is well established and esteemed beyond national borders. After graduating in 1972 from the same School of Violinmaking (the first woman to graduate as a violinmaker in Italy and the third in Europe), she worked for a long time in the workshop of master violinmaker Francesco Bissolotti in Cremona. In the atelier of this famous master, she had the opportunity to meet one of the greatest modern violinmakers and restorers, who unfortunately passed away years ago: Simone Fernando Sacconi. The teachings and advice of this craftsman-artist enabled her to fully penetrate the secrets of the artisanal construction method and make its expressive language her own. A demanding apprenticeship, certainly, but one with fascinating implications, which led her to fall in love with violinmaking and to express herself at the highest level in her work. Using the classical Cremonese method (the «internal form»), she has made violins, violas and cellos inspired by the models of the great masters: Stradivari, Guarneri del Gesù, Gasparo da Salò, Testore and C. Camilli.

Among the «jewels» of her production is a cello made especially for the famous cellist Rocco Filippini. In 1980, she collaborated with Maestro Bissolotti and other violinmakers from ACLAP (the Cremonese Association of Professional Artisan Violinmakers) on the travelling exhibition «Liuteria classica: un metodo» (Classical violinmaking: a method) on the process of making violins according to the classic Cremonese method. 

One of the most important distinctions awarded to her is the gold medal with a plaque from the «Simone Fernando Sacconi» award at the 5th National Biennial in Cremona in 1973 as the best violinmaker under 30 years of age.

A few years later, she won the Artisan Award as part of a competition organised by the Italian Union of Soroptimist Clubs and the «Gentil Impresa» Award promoted by the Lombardy CNA (the National Confederation of Artisanal Companies and SMEs). As a teacher at the school, she chose not to take part in any violinmaking competitions after 1973, as she considered teaching to be her main activity.

She has produced a very limited number of instruments, but her constant search for perfection is unique. Is there a formula that can explain and reproduce a way of being a woman and an artisan that places Wanna Zambelli at the top of the world of violinmaking? If it exists, she describes it herself: the daughter of artisans, she was brought up with the creativity, professionalism and sense of responsibility of self-employment as an example. She came to violinmaking by chance, not by a predetermined choice, and has imparted her experience, her love of craftsmanship and her personality to her instruments. And this has allowed her to become –⁠ and remain for years –⁠ one of the rare women among the esteemed masters of her art.

Based on the Catalogue of the photographic exhibition «La Gentil Impresa» promoted by the Lombardy CNA (the National Confederation of Artisanal Companies and SMEs) and held at Palazzo Cittanova in Cremona November 1989, on the occasion of the awarding of the homonymous Prize. 

Cremona
Torrazzo, Cattedrale e Battistero